Discutere continua ad essere necessario 1
Fuoriregistro - 30-11-2002
RIFORMA: TAVOLO DI DISCUSSIONE



Quali sono, a suo avviso, i principi e le motivazioni che guidano i cambiamenti che la legge delega intende attuare?


Francesco Paolo Catanzaro
Sono sicuramente manifesti i principi e le motivazioni che guidano i cambiamenti che la legge delega vuole attuare dal momento che lo stesso ministro Moratti parla di sviluppo economico impossibile senza “capitale umano” che si trasforma in capitale sociale”. Ecco, dunque, la parola chiave che racchiude motivazioni, principi e teorie di quest’azione: continua TRASFORMAZIONE da utenza scolastica e, quindi “esseri umani in crescita”, a “ capitale sociale”, privo di identità ma numero di una società multietnica ed informatizzata, oserei dire, globalizzata.
Ha ragione Michele Prospero quando dice nel suo intervento: “E una confusa mescolanza di velleità aziendali e di nostalgie confessionali”. Disorientamento della scuola pubblica a beneficio del privato. Ma il privato , ci chiediamo, è sempre di qualità? O è l’inizio di un precipizio ideologico, culturale, sociale verso il baratro della non- educazione?
E’ mancato un parere del mondo della scuola. Una riforma, falsamente socializzata, ma voluta come manovra politica antitetica a quelle del passato, dimentica delle sperimentazioni attuate e dei risultati ottenuti ma orientata verso una nuova sperimentazione che è convinzione solo degli “ esperti”. Esperti di che cosa, ci chiediamo?
E’ una riforma di destra, che tende al conservatorismo borghese medio alto, dialoga con esso e dimentica l’efficacia e la necessità di indirizzare gli sforzi verso gli altri ceti sociali più bisognosi di cultura ma essi stessi promotori di una cultura “altra” non sempre apprezzata dal revisionismo ideologico vincente in questo tempo.



Gianni Carlini
Non ho ragione di ritenere che i principi e le motivazioni che guidano i cambiamenti della scuola che la legge delega intende realizzare siano diversi da quelli in essa dichiarati.
Ciò che mi pare siano in forte contraddizione sono i principi e le scelte.
Mi pare in particolare che la scuola non potrà avvicinarsi all’obbiettivo del successo scolastico e formativo per tutti con un impianto della scuola caratterizzato da un minor tempo scuola e dalla consegna all’esterno, cioè al mercato, di una serie di “educazioni” che ritengo invece fondamentali per la crescita della persona. Se esse sono fondamentali devono essere garantite dalla scuola a tutti. La necessità di ricercare all’esterno interventi educativi e formativi, con un onere economico, introdurrà differenze di possibilità di soddisfazione di un bisogno formativo di tipo economico, sociale, geografico e culturale con il conseguente aumento delle differenze fra i cittadini.
E’ evidente che tale situazione trasforma l’istruzione e l’educazione da diritto di ogni cittadino a bene a domanda individuale la cui soddisfazione dipende dal mercato e dalle sue regole.



le altre risposte:
la necessità
la continuità
il doppio canale

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